lunedì 23 gennaio 2012

Le 15 riforme che Monti non ha avuto il coraggio di presentare


  1. espellere dall'Italia quelli che scrivono "questa cosa non centra nulla/io non centro".
  2. esonerare dal pedaggio autostradale quelli che riescono a non beccare la maxi-goccia d'acqua quando passano sotto ai cavalcavia.
  3. tassare al 68% chi usa l'espressione "ho pubblicato sul mio facebook".
  4. rimuovere, con energumeni dell'est, barbara d'urso da qualsiasi studio televisivo.
  5. evirare definitivamente chi parla al cellulare in palestra.
  6. sequestrare i beni immobili a quelli che vanno alla cassa veloce e chiedono aiuto alla cassiera 11 volte.
  7. mandare al confino tutti quelli che promuovono Junowallet.
  8. liberalizzare così tanto la categoria degli avvocati da permettere a chiunque, anche non diplomato, di poter rappresentare in giudizio un cittadino.
  9. tassare di un centesimo ogni spinello rollato ed acceso.
  10. introdurre l'addizionale irpef all'89% a quelle donne che abbandonano i blog dopo essersi innamorate.
  11. concedere sgravi fiscali a chi conosce la differenza tra kebab e kebap.
  12. esentare dal pagamento dell'IMU chi mi spiega perchè si continua a chiamare "tasto mela" se sopra c'è disegnato tutto, ma dico tutto, fuorchè una mela.
  13. diminuire il prezzo della cedrata Tassoni.
  14. strappare le unghie agli inviati dei tg al Giglio, che poi sono gli stessi che scrivono "primo!" nei commenti, che poi sono gli stessi che non si lavano le mani quando vanno al bagno dell'ufficio, che poi sono gli stessi che ti guardano e dicono "non hai dormito stanotte, eh?", ammiccando.
  15. triplicare l'aliquota a chi, in questo momento, ha improvvisa voglia di grattarsi la testa.

mercoledì 18 gennaio 2012

Parola Crociata


E’ fuori di discussione che il Comandante Schettino se ne sia scappato a gambe levate dalla nave. E che abbia cercato di inventare scuse al momento della telefonata, visto che probabilmente si trovava già su di un taxi, un risciò o stesse massaggiando i suoi piedi sul letto della pensione Lo Scoglio. E’ insopportabile la sua voce, le sue scuse, le sue bugie.
Ma io non sopporto neanche quello della Capitaneria di Livorno. “Cazzo, Cristo, ti faccio passare l’anima dei guai”. Li conosco quelli con questo piglio. Di solito redarguiscono i camerieri se hanno dovuto aspettare per più di un minuto la forchetta di ricambio, perché il piccolo Benito l’ha fatta cadere tre volte sotto al tavolo, e che cazzo. Cameriere, Cristo, questa forchetta! Cameriere, mi porti uno scampo fresco, altrimenti le faccio passare l’anima dei guai.
E a dirla tutta non sopporto neanche i turisti che vanno in crociera. Coi loro vestiti pronti per la serata di gala a base di karaoke, le polo stirate dalla filippina, le carte ricaricabili, i capelli ingellati, le risate finte, i racconti sulle altre crociere che hanno fatto. “Sembrava il Titanic”. Ma perché, tu hai 134 anni, che stavi sul Titanic? E dopo quell'esperienza ancora vai navigando? Rivenditi il tuo ciondolo svaroschi a ComproOro e metti un po’ di soldi da parte per la vecchiaia, che l’avvenire è fosco e gli avvoltoi volano sempre più bassi.
Fuori concorso i giornalisti, che hanno prima cercato su Wikipedia la differenza tra prua e poppa (che era anche l’altra opzione per il titolo della nenia di Tiziano F.), e poi sono volati alla volta del Giglio, alla ricerca di scarpe galleggianti, bambini in lacrime, sub incagliati. Li sentivo, ieri, chiamare a gran voce il Comandante in manette che veniva caricato sul cellulare “Francescooo, Francescooo! Comandante, si giri!! Una foto! Francescooooo!” Pezzenti.
In ultimo, la gente. Tutti navigatori esperti, tutti a sapere cosa fare in caso di emergenza. Se cade un palazzo, quali sacche d’aria vanno sfruttate. Se scoppia un incendio, quali fuochi non spegnere con acqua. Se c’è da scappare, sanno che non si deve scappare. Nessuno che invece si chieda come mai in Italia sia possibile ascoltare qualsiasi telefonata. Che sia tra un vigliacco in fuga ed un militare o tra un padre di famiglia e l’amante, non importa. Importante che si possa sentire tutto. Non ho più voglia di galleggiare.
Vado a bordo, cazzo.

venerdì 13 gennaio 2012

Nuie simme d'o Suv



Mi vengono prima le storie. Poi per i titoli ci metto una vita. Un buon titolo fa molto. Quasi come una bella copertina per un libro. Un bel font per un logo. Una bella pettinatura per un politico. Un buon profumo per una commessa. Essere una troia per una troia. Fa molto. Questa volta ho solo il titolo. Ed è un bel titolo. Non ho la storia. Potrebbe essere la storia di una che si sveglia quando i panettieri si stanno già soffiando il naso con il modulo per l'HACCP. 
E' che mentre sta ragionando su come far deflagare il pullman che la porterà fino al posto di lavoro, decide di far cadere un mobile di casa. Anzi, no. E' la storia di uno che ogni martedì pomeriggio alle cinque riceve la visita di una persona che non sopporta, che lo guarda in faccia e gli dice che lo trova invecchiato, dimagrito, ingrassato, rugoso, disordinato, bellissimo, sporco, incantevole, glabro. No, è la storia di un gatto con la tosse canina, sposato con una gatta obesa. Anzi, è la storia di un sopracciglio. Un sopracciglio simmetrico, che vive la sua esistenza senza problemi. Qualche grattata ogni tanto, e nulla più. Un'alzata, ma solo nei momenti topici della giornata. Il problema è il proprietario del sopracciglio. Perché è così avanti, così trend, così maledettamente uomo del terzo millennio, che decide di praticarsi un taglio artificiale in mezzo allo stesso. Una finta cicatrice. Così le donne penseranno che è figo, che è vissuto, che ha lottato. Poi sul suo Suv sta tanto bene, l'uomo col sopracciglio interrotto. Invece gliel'ha fatto il barbiere Rocco. Perché c'è sempre un barbiere Rocco disposto a renderti uomo.  
Meglio di no. Meglio la storia di una storia con un bel titolo e basta. 

martedì 3 gennaio 2012

"Scorrete lacrime, disse Ettore." La posta insensibile di un uomo compromesso.



Mi scrive M., da non so dove.

"Caro Ettore,
è da qualche mese che leggo il tuo blog e credo che tu possa essere l'unica persona in grado di darmi un consiglio sincero e spassionato. Mi vedo con una ragazza da più di un anno. Lei è più grande di me e frequenta il quarto superiore presso una scuola privata. In questi ultimi mesi abbiamo passato insieme dei pomeriggi bellissimi, nei quali abbiamo condiviso tutte le nostre passioni. Anche lei, come me, è una patita di videogame ed abbiamo trascorso momenti molto divertenti a giocare alla mia xbox o a suonare la chitarra. Quando sono con lei mi sento realizzato in tutto e per tutto. I miei amici dicono che sono cambiato molto, ma io non credo che sia così. Sono loro che sono ancora bambini. Io sono cresciuto, e mi sono innamorato. E mi sento pronto a fare l'amore. Non sono sicuro che lo sia anche lei, però. Questo è il problema. Io ho provato a farle capire che se due si amano è una cosa normale, ma non è bastato. Io non voglio forzarla, perché credo che il rispetto sia fondamentale, però mi piacerebbe che lei capisse quanto sia importante per me. So che non è una questione da fine del mondo, come quelle che racconti tu, ma mi piacerebbe avere un tuo consiglio."
M.

Caro M.
avrei alcune cose da dirti:

a) Sei piccolo.

b) I tuoi genitori ti fanno navigare liberamente senza controllarti?

c) Così giovane e sei già innamorato. Ti rendi conto che in questo modo a trent'anni avrai perso tutti i capelli?

d) I tuoi amici hanno ragione, sei cambiato.

e) Io penso che quelli che suonano la chitarra siano strani.

f) Possa il Signore aver pietà di te.

g) Se S. non se la sente, potrei dirti di lasciar perdere, che c'è tutto un mondo fuori e che se si chiude una porta si apre un portone, etc.. Ma non è così. Non so neanche come sei fatto. Minimo avrai i capelli davanti agli occhi e saprai di pile sudato coperto da CKOne. In ogni caso non cedere. Dispèrati. Insisti fino allo stremo. Falle capire quanto sia importante per te. Piangi. Potrebbe passare tanto tempo prima che ti si ripresenti l'occasione. Magari anni. E poi ti capita di incontrare S., che ti confiderà "se avessi insistito ancora un po'…". Dille che per te è fondamentale. Dille che ti restano pochi giorni di vita. Se frequenta una scuola privata saprà cosa fare.

h) Mi rivendi la xbox a 20 euro?

Con affetto, Ettore.