domenica 28 giugno 2015

La mia battaglia sull'arcobaleno

Quando finisce una storia bisogna essere onesti, soprattutto con sé stessi.
Le colpe di una separazione non sono mai di una sola persona, ma vanno distribuite. Ed il mio caso non fa eccezione: 50% responsabilità di mia moglie, 50% responsabilità di mia suocera. Le cose vanno dette.

In special modo oggi, che c'è tanta emozione per la scelta USA sul matrimonio gay. Traguardo che mi vede favorevole, ma non perché mi faccia piacere che gli omosessuali si sposino. Apprezzo il fatto che tutti, indistintamente, senza differenze di sesso-razza-religione, possano avere la possibilità di commettere gli stessi sbagli degli altri.
Perché è empiricamente provato che il matrimonio è un errore del quale, prima o poi, pentirsi.
Proprio per questo, dev'essere concesso a tutti. Per divulgare l'esperienza ai simili e ai posteri.
Mai vietare le cose pericolose solo a determinate categorie.
Sarebbe come proibire di fumare ai foggiani.
Vietare di guardare Pomeriggio 5 ai neocatecumenali.
Impedire di farsi i risvoltini dei jeans agli asmatici.
Alla mia vicina rumena, ad esempio, piace Biagio Antonacci.
Chi sono io per privarla di ascoltare quella voce del cazzo?

Ecco il vero spirito della battaglia sull'arcobaleno: io pretendo che chiunque si possa sposare.
Poi vedrai, tra qualche anno, come imploreranno la Corte Suprema Americana di tornare sui suoi passi perché anche gli omosessuali, come i foggiani, i neocatecumenali, gli asmatici e la rumena, dopo un po', si rompono i coglioni.
Peace.

mercoledì 10 giugno 2015

Informazioni diffuse male

Nella 27a stagione dei Simpsons, Homer e Marge divorzieranno.
Il fatto che questa notizia mi provochi più ansia della mia stessa separazione, mi fa capire che io, indissolubilmente, inopinatamente, indefessamente, indirettamente, inconsapevolmente, inimmaginabilmente, ecco, devo riflettere meglio sul mio equilibrio psichico.
Il fatto che un mio collega scriva "Scerlo Colms", mi aiuta a dormire meglio.
Il fatto che creda che in tv valga la pena di vedere solo il cartone animato "Uncle Grandpa", aumenta la mia autostima.
Il fatto che io sia passato dal periodo 'misantropia' a quello 'indifferenza professionale', sta migliorando il mio tono muscolare.
Il fatto è che compio 40 anni tra due mesi.
E vorrei andare in Austria.
Ma non ho niente da Metternich.