Scendo in fretta tutti i gradini che ci sono, dimenticando
anche i tic che oramai ripetevo dalla prima adolescenza. Il portone è già
aperto. Il collaudatore delle caldaie attende impaziente al citofono che
qualcuno gli apra. Il tatuaggio sul bicipite sinistro inizia a spazientirglisi.
Corro a zigzag tra escrementi di cane e volantini elettorali. Se c'è una cosa
che identifica l'arretratezza culturale di un popolo è proprio il fatto che non
ti lasciano far cacare il cane in luoghi puliti. E così lo deve fare, povera
bestia, in mezzo alle facce dei politici. Che poi non noti nemmeno la
differenza.
Salto i convenevoli con la vecchia del piano di sopra. Non è
il momento di commentare il costo della vita e la bruttezza degli sceneggiati Rai.
E poi puzza di apocalisse anziana.
Apro il portoncino esterno. L'amministratore di condominio,
e la sua alopecia, hanno deciso di posizionare il pulsante apriporta lontano
circa 10 metri. Ecco perchè non ti pago mai.
Esco alla luce del sole, ma la Panda che mi deve trascinare
via da qui non c'è ancora. L'sms “sto sotto" resta uno dei misteri
dell'antropologia contemporanea. Stai sotto, sì, a un acido.
Attendo appoggiato alle cassette della posta.
Arriva un uomo di 50 anni, brizzolato, con una tuta decathlon
sdrucita e l'aria affaticata. Lo riconosco. Lui non riconosce me. È quello che
fino a qualche anno fa sgommava sul suo mercedes SLK, in giro per supermercati
a rappresentare spalle di cotto e bresaola e croteggiare cassiere
insoddisfatte. Sta inserendo volantini nelle buche, trascinando un carrello da
spesa, quelli delle nonne, di tessuto scozzese. Gli regalo uno sguardo pietoso
dietro ai miei Rayban rettangolari opachi. Lo ricordo ancora, quando ci
squadrava, noi, fumatori di skank alle prese con i primi microfilmati di 144,
altro che youporn. Una sera ci puntò i fanali contro, per 3 lunghi minuti. Noi
restammo lì. Poco dopo, arrivarono gli sbirri, e fortuna che avevamo finito
tutto.
Ora tu sei qui ad infilare dita grosse nelle fessure
arrugginite della mia posta. Scivoleranno giù offerte di pannolini e
Jaegermeister. Crepa, maiale.Tu e i tuoi volantini del cazzo.
Aspetto che li abbia imbucati tutti, uno per uno, ben
piegati.
Poi li tiro fuori dalle cassette, con calma certosina e li
spalmo per terra. Fotografo lo scempio ambientale, che vergogna. E mando tutto
all'indirizzo mail sul volantino, alla voce “Segnala gli sprechi”.
E ora puntami questi fanali.
questi cani certe volte si prendono soddisfazioni che noi umani nemmeno immaginiamo, tipo leccarsi lo scroto e cagare sulle facce dei politici.... bella vita!!
RispondiEliminama la puzza di apocalisse anziana è tipo l'odore che fanno le scoregge fatte nel bidè?
RispondiEliminaIo le riconosco facile le merde, dalle facce dei politici. Le merde puzzano meno.
RispondiElimina:D