martedì 28 dicembre 2010

Storie e Profumi di Fine d'Anno (PiP rules)


Il mio migliore amico, ai tempi dei 13 anni, quando l’ormone nuovo si veste con un insopportabile abito di sudore stantìo, era molto ricco. Lo è anche adesso, ma quando hai quell’età lì tutto ti sembra ancora più grande di quanto non lo sia nella realtà. Non che soffrissi la differenza di ceto tra la nostra Kadett Zabaione e la loro 75 fiammante coi fregi del Circolo Nautico, né l’appassirsi delle mie Canguro al cospetto di un paio di Timberland che guardavo con occhi languidi, quasi come non esistessero. Il mio amico ricco aveva quasi tutto, ma lo condivideva con una generosità tanto rara quanto estrema. Molti se ne approfittavano, io un po’ meno, educato com’ero a non esagerare in nulla, quasi come se il godimento di una cosa altrui con il beneplacito del proprietario fosse un peccato divino (forse lo è pure, non ho approfondito).
Io avevo una casa come se ne facevano una volta, lungo corridoio e stanze perpendicolari allo stesso. La sua era una magione, con vani e sgabuzzini da far paura, suppellettili e monili, nature morte dentro cornici esose, sedie Luigi qualcosa che non ospitavano chiappe da decenni. La cameretta era posizionata in una enorme mansarda, suddivisa in seguito a diversi lavori di ristrutturazione, nell’antro buio della quale un giorno trovammo alcune riviste porno degli anni ’70 quasi tutte in tedesco, ed una, la più esplicita, nonchè bizzarra per il buffo spirito del casting, in svedese. Ma questo spin-off hard non si addice alle feste di Natale, pertanto sarà cablato a chi sapete voi e le ceneri sparse in Hyde Park.
Dicevo della mansarda, che negli anni successivi ci avrebbe riscaldato durante accese partite a Doom e frammenti di Marina Lotar in Frajese così come iddio l’aveva sfornata. Si ergeva nella parte est del sottotetto l’ala dedicata alla “cameretta” del mio amico. Una serie di mobili fatti su misura, a colore alterno bianco e magenta, ed un letto nascosto che usciva a comando di non so quale pulsante fatato. 

Ebbene, qui, faceva la sua comparsa il televisore più bello del mondo. Non ne ho visti più di tvcolor così. Andammo a comprarlo assieme, col padre, e lo scegliemmo tra migliaia di apparecchi, tutti sopra ai 30 pollici, ma soprattutto tutti sopra al milione e mezzo, che per l’epoca era uno stipendio medio alto. Il telecomando pesava circa 3 kg, ma bastava sfiorarne i tasti per ritrovarsi ovunque. L’apparecchio era grande, ma visivamente sembrava una sinuosa astronave. Ed aveva il PiP.

All’epoca dividevo le classi sociali tra chi aveva il televisore con il Pip e chi no. Chi no eravamo noi tutti, comuni mortali, a cui la sorte aveva affidato un padre che se l’era sempre sudata ed una madre che, se andava di lusso, doveva vendere il culo alla Jafra per qualche millelire di provvigione.
Il PiP era un'invenzione giapponese, dall’inglese Picture in Picture, che consisteva nella possibilità di visionare in un riquadro, a bordo schermo, un altro canale televisivo, fondamentalmente per dare l’opportunità di vedere 2 canali in contemporanea o attendere la fine della pubblicità su quell’altro.
Un lusso praticamente, di quelli che ti affascinano come nient’altro al mondo. Soprattutto quando hai 13 anni.
Col passare dei giorni, poi, come un qualunque cubo magico, molla scendi scale o album di mandala, il PiP cadde nel dimenticatoio. Il pulsante prese polvere. La funzione fu accantonata. Mai usata.
Da allora non ne ho più sentito parlare. Fin quando non ho visto lui.

L’ambientazione è quella che è, del resto nella camera della nonna non si può esagerare con gli effetti speciali, al massimo possiamo scrivere Dolce Amore sullo specchio, col Labello. Sulla pettinatura e l’abbigliamento non mi esprimo, perché c’è un’indagine in corso. Né sul fatto che l’associazione Aromaterapisti d’Italia gli abbia fatto causa, così come Rolando, il parrucchiere delle dive.

Ma è tornato il Picture in Picture. Ed ora non ce n’è per nessuno.

12 commenti:

  1. dai noi proletari cadiamo in ammirazione estatica davanti al lusso inutile...niente da fare, Stalin ci avrebbe fucilato

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  2. Più che PiP l'amico Angelo deve intendersi di PiPpe. Così a idea, eh.

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  3. Mio dio, quando ho aperto il link mi sono dovuto soffocare con la mano sinistra per non esplodere in una tanto inopportuna quanto grassa risata. Eh sì, sono in ufficio.

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  4. Io nemmeno sapevo dei televisori col PiP!
    La prima TV a colori a casa mia è arrivata tardissimo, tipo nell'85, se non ricordo male.
    Prima avevamo un cassettone bombatissimo..
    Ogni volta che qualcuno cambiava canale rischiava l'ernia del disco o, se andava bene, soltanto il prolasso della falangina.
    Angelo Mauro non si può vedere, tantomeno ascoltare..peccato, però, che il video non sia in ODORAMA! ;)

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  5. Guarda guarda, Angelo Mauro.. dì la verità, ci hai perso un pomeriggio a cercare il video col PIP. :)

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  6. Mai sentito 'sto Pip... su che pianeta ho vissuto?
    Adesso forse mi spiego di che cazzo parlava quel mio compagno delle medie che passava il tempo, lo giuro, a ripetere quel suo misterioso e divertentissimo mantra: "pip pip in culo a pip"... :D

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  7. Stupendo!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

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  8. Non è che Angelo Mauro sei tu per caso eh?!?
    Cazzo avevi così tanta nostalgia del PiP da realizzare un simile "video musicale"?

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  9. Al posto tuo, a Carnevale mi sarei vestito da Robin Hood ed avrei rubato il PiP-Tv al ricco amico.
    ps la canzone però è bella.

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  10. @ D.: siamo dei proletari molto sui generis, baffone non avrebbe avuto pietà di noi.

    @ webr.: l'esile figura indicherebbe quella pratica

    @ benz/lipes: egli rulla

    @ Grace mpnv: su per giù anche, noi, un Saba a colori nell'84 o giù di lì. Fino ad allora, manopole rotanti e pirulicchi da svitare.

    @ pat: è nato prima l'uovo. E' lui che ha trovato me!

    @ zio: quindi hai fatto le medie con Angelo Mauro

    @ sileno: magari fossi Angelo Mauro. a me nessuna ha mai scritto Dolce Amore sullo specchio. una volta mi hanno scritto Dolce Forno sul parabrezza della macchina, ma non è lo stesso.

    @ oipè: dici che sarebbe andato in crisi e (tutto vero) non sarebbe diventato assessore ai lavori pubblici in quota PDL? Probabile.
    p.s. la canzone è bellissima.

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  11. il mio PiP l'ho avuto su un bellissimo Nordmende comprato negli anni 80 (fu il primo VERO televisore) a colori con piedistallo..'na cosa del futuro praticamente...invidiato da tutti gli amici...ottima riuscita, l'ho buttato 5 anni fa perchè ingombrava come una molazza nel saloncino...:D

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