Aldimari, la vedo
pallido e assorto, come presso un rovente muro d’orto. Cosa le è capitato?
Dottore, è successo qualcosa di poco comprensibile nel mio
già labile sistema emozionale.
Si sieda, e mi
racconti.
Non vedo sedie.
Faccia come se esse
fossero qui.
Dottore, lei è molto saggio. Ma resto in piedi.
Proceda.
Ero al reparto ortofrutta, all’interno del mio ipermercato
di fiducia. La radio in filodiffusione, che in questo periodo oscilla tra Do
you know it’s christmas cantata dai piccoli orfani dell’Alfasud a So this is
Christmas suonata dai minatori del Belgio, ad un tratto si trova a trasmettere
Teardrop.
E sarebbe?
Un pezzo dei Massive Attack.
Non li conosco.
Gliela
canto: “ Love, love is a verb – loove is a doing word – fearless on my breath…”
Mi ricorda la sigla di
Phineas e Ferb. Lei è comunque un pessimo interprete.
La sigla di Phineas e Ferb è diversa.
A me la ricorda. Vada
avanti col racconto.
Sì. Teardrop è una canzone che ha segnato in maniera
profonda la mia vita. Una volta ero in auto sul ciglio di una stradina di
campagna, e stavo accarezzando il seno di una splendida ragazza. E’ vero che
lei continuava a chiamarmi Fernando, ma questo non mi impediva di proseguire
professionalmente quel romantico
petting. La radio passò Teardrop.
Una vettura impazzita perse il controllo e ci prese in piena portiera.
Ruzzolammo per svariati metri, risvegliandoci al pronto soccorso. Si ricorda,
invece, quando rimasi bloccato in ascensore per 2 ore, al Palazzo delle Menti?
C’era Teardop, in loop, nell'impianto audio. Può bastare?
Può bastare. Continui
con il reparto ortofrutta.
Mi guardo a destra, e mi accorgo di aver riconosciuto un
infermiere di allergologia. Ha una felpa maculata con una frase ripresa
dall’oroscopo di Breszny. “Le talpe del Nicaragua bevono la linfa delle
mangrovie solo durante le giornate di sole. E’ quello che da oggi farai anche
tu, Bilancia. Dissetati della linfa della vita quando c’è il sole”. Lei sa che
Breszny inventa tutte queste cazzate affinchè noi perdiamo il fine settimana a
cercare di metterle in pratica? In Nicaragua non ci sarà neanche una talpa, e
se c’è, non legge Internazionale.
E cosa fa l’uomo in
felpa?
Si allontana verso il banco delle banane. Poi lo perdo. Dopo
un istante lo rivedo, ma questa volta ha un giubbotto in pelle, jeans stretti e
stivali alti. È vestito come una rumena. E si trova ai surgelati. Come avrà
fatto, mi domando. Teardrop è a palla. Corro deciso verso le banane. Non ce n’è
nemmeno una. Terminate. Non è mai capitato. Un supermercato non può non avere
banane. Credo sia contro l’ordinamento costituzionale.
Beh, invece può
capitare. Magari l’infermiere le ha comprate tutte.
Ne dubito. E perché si sarebbe cambiato d’abito? E come mai c’è una donna diversamente alta al
suo fianco, coi capelli rosso vermiglio e panna? Quando è stata autorizzata la
costruzione delle casse veloci? Perché non c’è la cassa “anziani che non sanno
distinguere le monetine tra loro e quindi passano lunghi minuti ad osservarsele
sulla mano callosa”? A chi piacciono, realmente, i datteri?
Ettore, non capisco. Cosa
è accaduto dopo?
Sono stato affiancato da un uomo che aveva appena acquistato
uno di questi piccoli babbo natale scalatori. Ha presente quelli che si
appendono ai balconi? Ecco, io li odio. Ma il mio non è un banale fastidio. È più
disprezzo per chiunque li sfoggi. E quindi ho preso a insultare l’uomo. Non mi
sono lasciato intenerire dalla lieve zoppìa e dall’apparecchio acustico. Per me
andava messo in riga.
Ma non le è sembrato
di aver esagerato?
Forse ho esagerato nel momento in cui ho scaraventato degli
ananas contro la vetrinetta di swarosky. Lì l’intervento della vigilanza ci
stava. Un po’ meno i calci sul coccige, ma andavo bloccato in qualche modo.
Ettore, lei mi nasconde il vero problema che l'assilla. Di cosa si tratta?
Una donna.
Avevo intuito che c’era
qualcosa.
Beato lei, dottore, almeno ha qualche certezza. Io neanche
quella di non capire. Sbatto contro gli scogli dell’impossibile. Vorrei
sovvertire le leggi naturali. Divenire suono. Abitare a Bilbao. Riflettere al
buio. Credo di essere innamorato. L’ho capito da alcuni segnali. Leggo fogli
bianchi. Aspetto bip. Insulto etichette. Vendo pellicine. Allaccio espadrillas.
Lei è mai stato innamorato, dottore? Ha presente quel senso di assoluta
padronanza del nulla, che la porta a disattendere dopo qualche istante ciò che
ha giurato prima?
A dire il vero, no.
Quello.
Le mie palpebre provano pena per me.
signor aldimari, questo è il post più bello del mese.
RispondiEliminaper me.
e quelli che non la pensano così sono stronzi.
Il post più bello del mese. Però.
EliminaBellissimo, sì!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!
questo tuo odio feroce nei confronti degli anziani va analizzato, compreso e superato.
RispondiEliminaNo, superato, no.
Eliminaè la prima volta che ti leggo. geniale!
RispondiEliminaOnorato.
EliminaAldimari non ha mai pensato di fare teatro?
RispondiEliminaSì. E mi dia del tu.
EliminaAddirittura?!?
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