domenica 9 gennaio 2011

Certi rapporti sono poco saldi


Pronto, chi parla?...si….se dura pochi minuti però, perché avrei un impegno familiare….prego…
Se vincessi 50 milioni di euro al superenalotto?.......mah, me ne andrei via…sì, lontano…lontanissimo.
Bella vita? Certo. Beneficenza? No, assolutamente. E non verrei certo a dirlo a voi. Ma comunque no….si figuri…vestiti, blabla, scarpe, spa, blabla, viaggi, blabla, atolli…….e poi regalerei ad una persona una palafitta con tutti i comfort…..certo, sul mare, e dove sennò, sul Po?.......con riserva di nero d’avola e dolcetto…..divani comodi……...e adsl, ça va sans dire. Tutto qui……buonasera.

L’impegno del tardo pomeriggio della prima domenica dei saldi non me lo volevo perdere. E la nebbia che avvolgeva le strade rendeva ancora più invitante la presumibile odissea che stavamo per affrontare.
La gente si trasfigura in tempo di saldi. Desiderose della vista laterale, le donne si muovono con spalle forti, alla ricerca del leggins perduto. Scavano nei cestoni in cerca del capo in rosa antico, vero must fool/winter 2011, ma trovano solo obbrobriosi fuseaux verde petrolio o scombinati completini nontiscordardime. I mariti imbracciano i loro giubbini con lo sguardo sconfitto di chi è arrivato quarto. In un attimo i baffi si allungano, le sigarette finiscono, le dignità si calpestano. Le commesse ti odiano. Sgattaiolano tra uno stand e l’altro scrutandoti come unto ad untore. Scappano ad ogni domanda, riappallottolando la pashmina pitonata in acrilico a 12 ottani che l’obesa in jeans stretti si è trascinata per tutto il locale. Alcuni provano a provare. Ci si azzarda. Il Natale ha fatto il suo sporco lavoro sul girovita, e lo slimfit è una barbara ghigliottina. La camicia rimarrà per sempre nel camerino. E noi continueremo a girare.

Poi fa la sua comparsa una nuova specie sociale multipla. Essa è composta da madre/padre e la figliuola al fianco con età compresa tra i 9 e i 13 anni. La piccola, hellokittata per l’occorrenza manco fosse alla Festa del Cosplayer di Osaka, tiene stretto nella mano, parallelamente al pavimento cerato del centro commerciale, il suo cellulare. In un attimo ti accorgi che, come lei, altre 500 teenager fanno la stessa, medesima, cosa. Scrivono, ridono da sole, distribuiscono ditate allo schermo oleoso, si allontanano dalla madre che le tira per lo sciarpone e le riporta a sé. Sono centinaia. George A. Romero ne sarebbe entusiasta. Ciondolano, sghignazzano, pigiano, sbattono agli angoli smussati delle corsie e ritornano sulla retta via per un attimo, come quelle automobiline che ci regalavano da piccoli.

In attesa che il baby club ci restituisca ciò che resta della Furia, il meritato colpo di scena. Lei avrà una ventina d’anni. Molto bella, capelli scuri sciolti. Veste bene, con un paio di Tiger ai piedi. Lui, altissimo, di anni ne avrà 25, berretto Nike di lato, tracolla AStyle penzolante, tuta. Lei gli dice che è stanca, vuole tornare a casa. Lui deve solo controllare una cosa in quel negozio. Il negozio di videogame, sconto 25%. Lei lo aspetta fuori 15 minuti. Lui le butta un occhio di tanto in tanto, ma è più interessato ad un game in particolare. Lo stringe tra le mani, se lo passa, legge e rilegge il prezzo una dozzina di volte. Io sono un po’ defilato e non riesco a decifrare il titolo. Ma per lui deve essere e molto importante. Ce ne sono incolonnate tre o quattro confezioni uguali. Lui le controlla tutte, per vedere se magari c’è un prezzo inferiore. No, non c’è. Non li fotti questi bastardi di commercianti di videogame. Il vociare degli adolescenti in filam per una prova al Kinect copre gli sbuffi di quel treno a vapore chiamato Fidanzata in Attesa.
Lui indugia ancora un po’. Si getta su un’altra colonna, sperando che per gelosia, l’inchiostro si possa liquefare mutando qualche cifra dal cartellino adesivo. Ricontrolla. Niente.
Intanto lei se ne è andata, blaterando qualcosa. E per giunta portando tra le mani il giubbotto dell’indeciso in tuta. Lui non la vede. Cammina avanti e indietro.
Alla fine, decide. Compra. Esce e cerca, prende il telefono dalla tracolla e spiega, si piega.

Stasera, niente sesso, mi sa. Ma vuoi mettere con una bella partita a Heavy Rain – Move edition?

15 commenti:

  1. come gli è venuto in mente a Giorgino di fare quel servizio sul rosa?

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  2. Dovevano pur provarla, le donne, l'ebbrezza dell'attesa da shopping del partner.

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  3. Bellissimo!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

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  4. vedi, per fortuna, durante i saldi io le sigarette le fumo tutte in casa mentre guardo film che fanno venire cerchi in testa. E aspetto che vinci all'enalotto santiddio! :)

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  5. piuttosto crepare che fare i saldi

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  6. Finora l'ho sempre scampata, anche se come scrittore e umorista amante del grottesco una full immersion nel delirio me la dovrei prima o poi concedere. Per me quelli dei saldi sono solo quei pazzi che vedo nella solita foto di repertorio sul giornale: in duemila in coda in fila indiana davanti a un cazzo di negozio, come gente in fila per il pane in tempi di razionamento, per pagare meno della merda modaiola che io non vorrei neanche gratis.

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  7. Non di solo sesso vive l'uomo, fratello.
    Però approfittarne finchè si è giovani, non sarebbe sbagliato e qui mi pare che in ogni caso si scopicchia poco: andare in giro per saldi invece di starsene a copulare con tutto il kamasutra da esplorare è più che significativo.

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  8. Fino a quando non ho letto il titolo del gioco pensavo stessi parlando di me. Sabato stessa scena. Identica. Con la differenza che tanto lei non la molla a prescindere. E che ho preso FIFA 2011.

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  9. C'è sempre nebbia durante i saldi, questo dovrebbe far riflettere.

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  10. @ ubi: tra qualche giorno mi arriva un dispaccio WL sui servizi dei tg e le espressioni di Giorgino. sono ansioso.

    @ lipes: quanti giubbotti abbiamo dovuto mantenere, lipes? crishto, quanti?

    @ lario: prego.

    @ patrilegio: memento audiaavant semper (dimezza le sigarette ed io inizio a giocare al super)

    @ D.: les soldes d'été et d'hiver.

    @ zio: dovresti provare, è una esperienza che sulla carta rende dal 20% all'80% (come i saldi)

    @ frac: nno solum, sed etiam. sed etiam.

    @ benz: e che Fifa 2011 sia.

    @ webr: doveva farmi riflettere. e non lo ha fatto. questo dovrebbe farmi riflettere.

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  11. Non so come. Non so perchè. Ma in quelle rarissime "esperienze saldi", ho sempre insana voglia di black bloc.

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  12. Per andare a far compere di questi periodi bisogna avere i nervi saldi.. puntevvirgolatrattinochiusaparentesi ;-)

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  13. "I mariti imbracciano i loro giubbini con lo sguardo sconfitto di chi è arrivato quarto. In un attimo i baffi si allungano, le sigarette finiscono, le dignità si calpestano. Le commesse ti odiano. Sgattaiolano tra uno stand e l’altro scrutandoti come unto ad untore. Scappano ad ogni domanda, riappallottolando la pashmina pitonata in acrilico a 12 ottani che l’obesa in jeans stretti si è trascinata per tutto il locale".

    Questo scenario apocalittico è molto bello, oltre ad essere decisamente vero.

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  14. MAI andata per negozi con i saldi...E si...Le commesse vi odiano.Odiano le donne perchè sono isteriche,odiano gli uomni perchè sono sottomessi,ma sopratutto odiano i bambini che,puntualmente ,le mamme liberano come scimmie nella giungla. Per fare la commessa ci vuole pelo sullo stomaco...Credetemi.

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