venerdì 1 aprile 2011

Ma com'è bello qui, ma com'è grande qui


Buttavo gran parte dei migliori anni della nostra vita tra riunioni di gruppi politici giovanili e live etilici su palchi sgangherati, in compagnia di un sennheiser con filo. Per una serie infinita di sere sono uscito alle 21 e rientrato alle 4. L'abat jour acceso era il terzo braccio di mia madre. “Dove sei stato fino a quest'ora?”. “Là”. Ho vinto sempre io.

L'amico ricchissimo si innamora di una ragazza di Non è la Rai. Le invia 101 rose rosse. La tipa apprezza, allargandosi anche con un invito ad incontrarsi. Lui si prepara per due settimane. Cerca di scartavetrare un'acne che si era ormai imposta su tutto il suo volto. Mangia per 10 giorni bieta e carote bollite, bevendo succo di pompelmo e sgranocchiando gambo d'ananas. Fa saune, brucia chili. Fuma parte della Foresta Amazzonica. Quando parte, è una nuvola di vetyver e buone intenzioni, il tutto unito ad un'ambiziosa scorta di settebello. 
Com'era bello. O, quantomeno, questo è quello che gli diciamo alla stazione.
Il treno porta con sé un diciottenne speranzoso, libidinoso. Al ritorno ci riporta un ragazzino deluso, pallido, spento. All'appuntamento capitolino con la tizia erano stati invitati in 5. Gli altri quattro soggetti rappresentavano il campionario più triste di postadolescenti disturbati. E non esisteva ancora internet. La giovine ballerina boncompagnesca li aveva accolti in una stanza degli studi Fininvest del Palatino. Si erano seduti su un divanetto fiorato sdrucito, come pretendenti alla mano della figlia del sindaco di Coppola Pineta Mare, con mazzi di fiori, tuboni di Baci, peluches di ogni fattezza e razza. 
C'era chi si era preparato versi di Neruda, chi balbettava, chi “sei bellissima”, chi “sei bravissima”, chi “dov'è un bagno?”. Lei si produce in sorrisi di circostanza, chiede i loro nomi, fa un po' di moine, domanda di ipotetiche fidanzate. Ignora di essere la costante visione delle polluzioni dei cinque. L'incontro dura una ventina di minuti, e poi d'un tratto eccoli congedati, congelati. Il rumore dei cuori spezzati si udì sino a San Giovanni. Lui non vide più la trasmissione, e le augurò di tutto. Il viaggio sul treno l'aveva passato a maledirsi, a piangere lacrime amare, a stracciarsi le unghie delle mani, a consumare cicche di catrame, respirando a fatica l'insopportabile puzza dei vagoni. Non ci degnò di sguardi e parole.
Iniziò a cambiare, a negarsi, ad ignorarci. Per più di un anno non si fece più vedere. Qualche chiacchiera da bar lo fantasticava immerso negli studi universitari. Altri lo davano partito in cerca di un'identità.
Dopo qualche anno leggemmo un articolo sul giornale. Era diventato segretario di una sezione di Alleanza Nazionale, in non so quale cittadina adriatica. Lo avevamo perso. 
Lei, la Ragazza di Non è la Rai, invece, ha fatto di meglio.

21 commenti:

  1. giravano strane leggende sul labello.

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  2. brutta la vita paesana per un giovane aitante e ricco, brutta e decisamente senza esperantia

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  3. Uuuuhhh NonèEttore!!
    Me la ricordo!!! Che zozzona!!!
    Ecco,questo è un piccolo esempio di quello che possono fare le delusioni d'ammmore...
    C'è chi come me la butta sul bere e sugli amici di mutanda e chi si butta su A.N.
    ....A me è andata decisamente meglio!
    Love you EctorFactor!

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  4. I miei complimenti a Francesca, che prometteva molto...

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  5. A quel punto è preferibile penetrare la propria madre con una saliera da bancone

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  6. Credo di aver trovato il feretro di Mike, tra i commentatori del tuo blog

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  7. @ ciku: parlamene, mi sono sfuggite.

    @ frac: immagina per gli altri, bassi e precari.

    @ Violove: a te è andata decisamente meglio. sarebbe interessante studiare le varie reazioni che si hanno alle delusioni ammorose.

    @ notizie: mi associo ai complimenti alla gollini.

    @ satira: credi bene.

    @ mr.t.: alla lunga, credo di sì.

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  8. http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070906085819AAYboCy

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  9. Chissà perchè l'avevo immaginato che fosse quella lì...
    Per un attimo ho anche pensato che stessi raccontando una tua impresa in terza persona, poi ho letto il finale e mi son detta: "Naaaa... Non è lui..."

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  10. Si Ector,secondo me verrebbe fuori una bella ricerca...Che poi,adesso che mi ci fai pensare,tutti i miei amici reagiscono in modo diverso; Chi smette di mangiare,chi è allegro fuori ma piange a casa,chi beve,chi si schianta con l'auto ma non eccessivamente forte in modo da restare in vita. Come dicono gli Zen "Avevo amici daltonici precoci e già tristi,allegramente fatalisti".

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  11. Io due sorelle nonèlaraielline ce l'avevo vicino casa e ci ho messo un anno pieno di lusinghe e stupidi cazzeggiamenti per riuscire a farne cedere una, anche se non era quella che preferivo. Ricordo che quando una sera tornai a casa e mia madre mi disse che in mia assenza (ero stato tutto il giorno al mare) la seconda scelta aveva telefonato 5 o 6 volte, pensai «che palle, adesso come me la levo di torno?». Mi ero impegnato più che potevo perché almeno lei fosse mia e quando lo diventò, mi ero già stancato. Iniziammo a stare insieme poco prima che partissi militare, nel 1988. Poi tornando per la licenza natalizia dopo un mese, i bollori(?) con la lontananza erano già belli che sopiti, così le dissi che forse non era il caso di continuare. Lei prese la palla al balzo.

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  12. poraccio...sai a quanti poveracci è successo? Di diventare segretario di una sezione di An, dico...

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  13. Ti stai sbagliando, chi hai visto non è, non è Francesca.
    Però la tizia è molto brava.

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  14. ah l'amour ! Oddio sarà proprio Lui ?

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  15. @ ciku: questa mi mancava proprio. non si finisce mai di imparare.

    @ vaniglia: allora mi conosci proprio bene.

    @ Puslip: uno dei tre modi di reagire che hai citato, io l'ho applicato, sà?

    @ fabio: mi hai costretto a fare una ricerca, ed erano 8 le coppie di sorelle al programma. quali le tue?

    @ ubic: poraccio non in senso reddituale.

    @ peppe: bravissima.

    @ Diz: si, è proprio l'amour.

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  16. Lei era la sorella più piccola
    http://www.youtube.com/watch?v=CeGJhE-Cch4

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  17. Che non era manco la più gnocca della mandria, per dire.

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  18. A non è la rai, Pavlov avrebbe sicuramente trovato rimpiazzi ai suoi cani da laboratorio. Senza conseguenze postume.

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