lunedì 28 febbraio 2011

Gola Profonda (nuovo almanacco degli uomini stupidi)


Secolo scorso. Stiamo procedendo lenti nel traffico. Di fianco a me c’è G., e sulle gambe di G., che attualmente tenta di sfondare nel teatro d’avanguardia, c’è una sedicenne dall’aria sbarazzina, coi capelli rossi legati, appassionata di trash metal. Oggi è architetto.
Dietro, altre quattro donzelle, in piena fase “teenager no-global, fight da faida, testamentoditito, preferisco non usare il deodorante”. Una di loro è diventata una fotografa affermata, un’altra anni dopo l’ha data ad un intero condominio di universitari strafatti, la terza somigliava alla Palthrow, la quarta no.
Alla guida, io. Di una centoventisei. La mia prima auto. O qualcosa che somigliava ad una prima auto.

Si tornava da una manifestazione, ministro boia, e tutti quei luoghi comuni e comunisti, con la sola voglia di spaccare il mondo al fine di conquistare donne col fascino di chi ha letto le prime 3 pagine del Capitale e sa chi sia Rosa Luxemburg. Dal groviglio di manine affusolate sul retro si cerca di creare un qualcosa che somigli ad uno spinello. In mancanza di autoradio, la colonna sonora è il jingle del The Twinings, come è ovvio che sia quando in 2 metricubi la quantità di ossigeno è pareggiata da quella di tiaccacì in combustione. I deflettori soffrono un po’ troppo.
All’altezza del quartiere più squallido di una delle città più squallide d’Italia, incrociamo una Pattuglia. Pattuglia è un termine, di per sé, orrendo. Un misto di pattume e poltiglia. Associarci anche il pericolo di farsi beccare la rende parola pericolosissima. Non ci avranno visti, dice G., dimostrando come i maschi non abbiano la benché minima capacità premonitrice che invece alcune donne, in special modo quelle alte 1,58 mt,  possiedono. Lo spinello in progress scompare all’interno di una kefiah sporca.
L’Alfa 75, frena, fa inversione a U, ci lampeggia. L’uomo in divisa si avvicina al finestrino e ci chiede di scendere.

La macchina dei clown. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette imbecilli. Quando l’appuntato chiede “Basta così?”, G. dice “No, ce ne sono altri 2 nel posacenere”. In quell’attimo ho immaginato di essere al cospetto del tenente Mattia Levi Goldstein. Tutto stava andando più che male.
Il graduato è furibondo. Blatera qualcosa in un dialetto incomprensibile ai più (la rossa sosteneva fosse tarantino, io sostenni che si doveva ficcare l’anfibio in bocca). Se avesse potuto mi avrebbe sparato ad una gamba.
Il sottoposto è tronfio. Prende il blocchetto dei verbali, si accomoda sul cofano dell’Alfa. Quanti articoli, quante norme violate. E poi, quegli occhi rossi. Vi distruggeremo, bastardi.
Il tenente prende la mia patente e legge l’indirizzo. Ha un attimo di esitazione. Tituba. Mi chiede se, per caso, trattavasi delle case di edilizia popolare.
Non erano affatto le case popolari. Abitavo da tutt’altra parte. Ma non ebbi timore alcuno ad annuire, perso per perso. Abbassai anche il capo, contrito, pentito, umile.
Lo Stato italiano si mosse a compassione e ci lasciò andare, sine multa, ovviamente in 4. Le altre 3 tornammo a prenderle dopo poco. Quel pomeriggio brindammo, l’unica volta nella mia vita, allo Sbirro Ignoto, che aveva avuto pietà di un finto essere.

Intanto, quel finto essere, lì per lì, ebbe l’illuminazione. A quest’altro non è venuta:
Lo fermano i Carabinieri e lui ingoia l'assicurazione
Pescara. Non ha avuto alcuna esitazione a masticare ed ingoiare il tagliando dell'assicurazione davanti ai Carabinieri, che lo avevano fermato per un posto di blocco. Protagonista della vicenda un 35enne di Montesilvano, fermato dai militari per un normale controllo stradale.  Probabilmente si trattava di un contrassegno falso o contraffatto; l'uomo comunque rischia la denuncia ed ha avuto il sequestro del veicolo.   qui 

20 commenti:

  1. sto ridendo troppo, ci penso dopo al commento..

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  2. Sarei contenta di leggere questo racconto se mi riconoscessi in una delle donzelle... son quelle cose che ti lasciano un segno indelebile: la bocca da sghembo per le troppe risate (nel tuo caso) o una allergia all'inchiostro (nel secondo) XXXX:D

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  3. perché a me si sono sempre rifiutati di farmi l'alcoltest, confidando nella mia faccina simpatica, ingenua e stranamente sobria !

    Ettore , fils a papa ??? :-)

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  4. una volta una pattuglia m'ha seguita fino a casa.

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  5. Oggi le pattuglie sono meno indulgenti verso i giovani, molto meno complici

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  6. La MADAMAAA!!!

    Grazie mille per il commento :-D

    CIAO!!!

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  7. Io e te abbiamo età diverse,ma l'adolescenza simile!! Vigili:"Siete di Codroipo?" Giovanni:"No,di Broadway,siamo qua per portare in scena un musical".
    Non so se ridere di più per il tuo racconto o per il tipo sottocitato....Fatta,vengo a vivere a Pescara!

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  8. Dalle mie parti gira una leggenda metropolitana.

    Un tizio, fermato dagli sbirri mentre guidava sbronzo, e con addirittura una bottiglia in auto, ha accostato la macchina, l'HA SPENTA, poi ha trangugiato di fronte agli occhi degli agenti mezza boccia del beveraggio, dichiarando subito dopo "Chiedo di essere accompagnato da voi al mio domicilio, o di essere sottoposto all'acol test, in quanto ho appena bevuto e non credo di essere in grado di guidare." E s'è salvato.

    Voi come la vedete? Leggenda? E in ogni caso, a stretta norma di legge, avrebbe ragione?

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  9. E adesso che non si fanno più case popolari?

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  10. stamattina, verso le 8, sento suonare il citofono. faccio finta di niente ma quelli insistono. rispondo con un "sì?" sussurrato, sperando di non venire udita quando dall'altro capo sento: "carabinieri".
    minchia.
    con scatto non troppo felino scendo le scale, immaginandomi già situazioni che vanno dal 'comeccazzohopparcheggiatolamacchina???' a 'disastro ambientale' passando attraverso 'lamiere contorte mischiate a qualche tipo di parente ancora più contorto' e apro il portone di sotto trovandomi di fronte un signore alto in divisa che mi fa: "c'è davide xxx?"
    mentre rispondo: "mi spiace ha sbagliato indirizzo" le gambe iniziano a farmi frrrrrrrrrrrrrrrr.
    butto l'occhio sull'altro carabiniere che noto essere un mio ex-papà. mi viene vicino e inizia: "eh, ciao, sei tu. ci han dato questo indirizzo, cerchiamo davide xxx, non sai dov'è? chi è? perchè?". io no, no, non so, bu, vabè, così, mah, ok, allora ciao.
    sull'allora ciao mi guarda e fa, serio, giuro: "ma quindi non sei davide xxx?".
    ok che ero in pigiama, ok che non m'ero ancora lavata, ok che probabilmente avevo in testa dei capelli che neanche la strega bacheca, però ci son rimasta male.

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  11. @ dora: attendo il commendo.
    @ petrol: proprio da sghembo. Poi si rideva molto, all'epoca.
    @ d.: moi? Mais non! (evidentemente hai anche un buon profumo)
    @ frac: è proprio vero. Ci sono pregiudizi reciproci.

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  12. @ LetPus: Giovanni è come se lo conoscessi anche io.
    @ Sciuscia: se l'hanno fermato e si sentono fregati, possono sempre dire di non averlo visto scolarsi nulla, e quindi era già ubriaco, per loro. E comunque puzza di leggenda e di pippona di Attivissimo.
    @ ecu: ci sono gli abiti taroccati e le sopracciglia rifatte a svelare la condizione misera della gioventù moderna.
    @ ciku: disastro ambientale. Un giorno me lo racconterai.

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  13. io odio i profumi, sarà stato quindi l'alito forse troppo agliato ? :-)

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  14. Noto che andavamo alle stesse manifestazioni.
    Ma non puoi liquidarmi così testamentoditito, eccheccaz.

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  15. bisogna essere sempre educatini: buona sera agente, mi dica agente, fa freddo questa sera vero, agente. Ecco, gliele porgo subito, ma si figuri, no non disturba, ma no, si tornava a casa dal lavoro, quei locali? no, ma chi ci va mai, capisce, sono finiti quei tempi, eheh. Buon lavoro a lei. Arrivederci

    Una volta non ha funzionato: "il soggetto mostrava chiari sintomi d'ebbrezza, eccessiva parlantina e occhi rossi"

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  16. gli stupidi di cui narri sono, in realtà, geni incompresi.
    detto questo, posso rubarti la parola "almanacco"?

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  17. @ D.: l'alito agliato è uno dei tanti ricordi di mia Nonna.
    @ web: mi dispiace se ti ho colpito, ma quando convivono nella stessa persona passioni contemporanee per ironmaiden, de andrè, che guevara e gandhi, perdo i sensi.
    @ ubi: quante congiuntiviti fasulle ha ascoltato mia madre...
    @ andre: saranno anche geni incompresi, ma hanno diritto di voto quanto me e te. per almanacco fa' pure. io mi tengo nosocomio e genetliaco.

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  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  19. Cioè...Fammi capire... Il tizio s'incasina a contraffarsi il tagliandino dell'assicurazione e poi perde improvvisamente fiducia nelle sue capacità di falsario e se lo ingoia? Robe da far concorrenza al profeta Ezechiele.

    Ps: non ti dirò mai il perchè...Troppo umiliante...

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  20. Rammendo, il commendo.
    Quella volta che in macchina, col mio ex, dopo aver sverniciato serramenti - eletta parola della settimana - con un prodotto da sballo (alla nitro, per intenderci), io non mi sento tanto bene e in tangenziale gli chiedo di accostare. Subito dietro una pattuglia, che ci segue, precendoci, accosta pure lei, mi guarda vomitare, guarda il Lui e gli fa "ma non poteva fermarsi a vomitare più avanti??"..
    ecco, io credo di essermi voltata verso l'agente con le stesse movenze di Linda Blair e aver pronunciato le stesse frasi, ma non ricordo più perchè il mio accompagnatore, sant'uomo, mi spinse in macchina con forza chiudendomi lo sportello sulla tempia.
    Mi piace sfogarmi sul tuo blog. :D

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