giovedì 10 maggio 2012

Di collisioni familiari, monarchia e ricerche infruttuose in una notte di fine estate




Dove vi trovavate la sera in cui hanno tamponato la mia Fiat Regata (di papà), esattamente alle 23,30 del 10 aprile del 1996?
Io, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, mi trovavo nella Fiat Regata (di papà), full optional, posacenere colmo, finestrini posteriori bloccati da 3 mesi, arbre magique al rabarbaro rinsecchito, unghie.
Nella Fiat Regata (di papà), in mia compagnia, c'erano anche Mirco e Marco. Si, lo so, sembra una filastrocca di Rodari, ma loro si chiamavano proprio così. Quello che nessuno si aspetta, è che nella macchina che mi viene addosso ci sia, alla guida, il padre di Mirco. Me ne accorgo perchè un attimo prima dell'impatto, al posto dell'airbag, sento urlare “Papà!!!”. E poi “sbam!”, cid, colpo di frusta, collare.
Ecco, vi ho dato tempo di pensare a dove eravate.
Niente?

Eppure, se vi chiedessi di collocarvi fisicamente alle ore 14,50 dell'undici settembre del 2001, scommetto che tutti – fatta eccezione per i pochi under 11 che mi leggono – me lo sapreste dire.
Io stavo ritagliando delle sagome di cartone, e più scorrevano le immagini, più ritagliavo. Alle 18,00 avevo un callo all'indice destro che mi passò dopo le feste.
Nel corso degli anni ne sono successe di cose memorabili, ma di certo non ricordiamo mica dove eravamo seduti quando c'è stato l'incidente all'aeroporto di Verona (13/12/1995) oppure cosa stavamo mangiando quando hanno arrestato Provenzano (11/04/2006) ma tendiamo a ricordare, soprattutto, dove ci trovavamo quando abbiamo appreso dell'attentato alle Torri Gemelle. Tranne V, che ricorda per sempre il 5 novembre.

Io, ad onor del vero, rammento alla perfezione anche un altro momento storico.
La morte di Lady Diana.

Lui non c'entra nulla
31/08/1997, ore 02,00.

Torno da una strana serata a base di Clash e Rum presso uno stabilimento balneare, ed ho la gola molto secca. Apro pianissimo la porta di casa, accarezzo il cane ed il vento provocato dallo scodinzolìo mi raffredda le gambe. Sta per terminare un'estate incerta. Sono nel pieno della mia vita universitaria, ed ogni mattina, come un perfetto studente, mi addormento sui libri. Scrivo sull'informagiovani della mia città senza vedere una lira. Un precario antelitteram. Mi innamoro di una splendida diciannovenne, ma le lettere me le scrive la sua amica scout con l'apparecchio ai denti. Insomma, una vita piena e soddisfacente.
Ingoio aria calda. L'arsura cresce. Spalanco il frigorifero alla ricerca di qualcosa di fresco e dissetante. Acqua. No. Orzata. Ma chi l'ha comprata? Amarena. La spesa l'avrà fatta Solange. Ratafià. Latte di riso. Thè al limone. Montepulciano. Benissimo.
Vada per il thè freddo. Prendo un tumbler dal mobiletto, per sentirmi come Ridge Forrester che sorseggia il suo scotch mentre il padre gli confessa che la donna che si tromba da 2 mesi è la sorella.
Accendo la tv e faccio scendere il volume al minimo. I miei genitori dormono profondamente. Il cane è accucciato sulle mie infradito bianche e nere. La prima cosa che faccio è caricare le pagine del televideo. Pagina 101, ultim'ora. Di solito, in piena notte, non c'è gran che. Qualcosa dal medioriente, un tifone in australia, una corriera impazzita sulle ande.
Ma questa volta sono cose diverse. Il titolo è: Diana, Clinton esprime cordoglio. Ma io non capisco cosa significhi.
Resto immobile aggrottando la fronte, forse per qualche minuto. Il testo della notizia, condensato in 15 righe, non mi chiarisce cosa sia successo. Mentre leggo, mi accorgo di avere la gola completamente inaridita. Schiarisco la voce, che non avrei comunque usato, e con gli occhi fissi allo schermo, cercando di capire cosa significasse quella notizia, sorseggio il mio thè ghiacciato. Un sorso, un altro. A pagina 103 capisco cosa è accaduto a Parigi qualche ora prima. Un altro sorso. Leggo la storia dei paparazzi. Dody Al Fayed. Il Grand Hotel. Un ultimo sorso. E sento in bocca una specie di chicco d'uva. Me lo passo tra la lingua, non realizzando di cosa si potesse trattare. Lo mastico. Amarognolo, troppo amarognolo. Fino a che non lo sento muoversi. Allora lo sputo in terra. Il cane si avvicina. Accendo la luce della stanza e vedo una farfalla, sul pavimento, con le ali ripiegate e gocciolanti, annaspare in una pozza di thè al limone. E corro a lavarmi i denti per mezz'ora, sperando di togliermi una sensazione che, invece, ancor'oggi mi perseguita. La sensazione di mangiare una farfalla viva.

Voi non ricordate cosa stavate facendo quando è morta Lady D.
Io sì.

13 commenti:

  1. è la giusta punizione per chi osa indossare quelle ciabatte inguardabili.

    - 101, 103 erano le mie pagine preferite finché non ho iniziato a pagare il canone. da quella volta ho smesso di accender la tiviù
    - pensavo che il ratafià comparisse solo nei libri ambientati in periodo ottocentesco
    - paparazzi è una parola che, da un punto di vista fonetico (ma anche grafico), mi infastidisce
    - la sera in cui è morta diana forse ero in bagno e m'è caduta una cosa che, andando a sbattere contro una piastrella, m'ha fatto scoprire un buco nel muro ma non son sicurissima.

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    1. Ero giovane, e con le infradito credevo di poter smettere quando volevo.
      Il Ratafià è ancora venduto nelle enoteche della mia città.

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  2. CristomadonnaaschiaffitiprendereiCHESCHIFO!
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.
    Odio le farfalle.

    Comunque quando Lady Diana s'è schiantata, io ero in doccia.

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  3. l'undici settembre ero a casa, guardavo la tele dopo il lavoro e le torri fumavano. Poi siamo andati al supermercato a fare le spese.

    Quando è morta lady d. lo ricordo benissimo, almeno il giorno dopo. Ero in vacanza a Marina di Massa ed ero uscito a comprare il pane e le sigarette prima di andare alla spiaggia libera e dal fornaio tutti ne parlavano. Sai che sigarette fumavo all'epoca? queste: sigarette

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  4. Anche io mi ricordo cosa stavo facendo quando è morta Lady D..
    Stavo dormendo.
    Mia madre è venuta a svegliarmi dicendo "è morta Lady Diana". E io, "chi?". Ho realizzato dopo 3 ore cosa fosse successo.
    Per l'11 settembre invece giocavo con i miei cugini in una pineta che ormai non esiste più.
    Il 10 aprile 1996, invece, probabilmente dormivo. Avevo 8 anni.

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    1. La pineta ovviamente non esiste più per colpa di Al Qaeda.

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  5. Ridge con quella mascella non se ne sarebbe neanche accorto.

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    1. http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2012/05/09/APiudoTC-brooke_puglia_sposi.shtml#axzz1ulwjwlxJ

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  6. Io non ricordo nemmeno cosa stavo facendo 20 secondi fa, figurati.

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  7. ho comprato l'orzata e l'amarena la settimana scorsa...per il resto non ricordo niente...

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