mercoledì 31 agosto 2011

MatassVille


La casella di posta elettronica s'intasa. Elvi mi propone un investimento di soli quindicimila euro per mettere su una bella agenzia di viaggi senza muovermi dalla scrivania. Come dirle/gli di no? Una società delle Fiji chiede se sono interessato ad alcuni movimenti di denaro. Certo. Yvonne, da Stoccarda, ha bisogno di compagnia, perchè si sente sola sola. Ci faccio un pensierino. Infine Bertha Stratton ci tiene ad avvisarmi che “non piu di fumo mai facile”. Mi ha quasi convinto. Svuoto cestino.
Ho bisogno di emozioni forti. Dai tempi dell'università, quando mi agito parecchio, mi addormento. Stavolta ondeggio nel dormiveglia di agosto. Il mio non è proprio sonno, è più voglia di chiudere gli occhi e pensare liberamente. Poi è sonno.
E questo è il risultato.
Sogno un uomo, malvestito, che mi prende per un braccio e mi dice che il futuro sono i “giochini online”. Io tento di divincolarmi, ma l’uomo insiste. Lo guardo. All’inizio somiglia a Jeff Koons. Poi sembra Ronald Reagan. Alla fine, quando mi spinge contro un attaccapanni, è identico al tipo della pubblicità del Moment – Capsule Molli/Molly. Infatti, a fine sogno, gli sputo.
E mi sveglio. Mi sveglio con la fissa del multiplayer del sogno. Che sarebbe, più o meno, questo.


Il browser game MatassVille è una straordinaria avventura multiplayer per vivere virtualmente in una casa moderna, gestire acquisti, regali, animali, rapporti umani, rapporti disumani.
La location del gioco è una normale cittadina di provincia italiana, nella quale si svolgono le avventure di un gruppo di cittadini, alle prese con la routine quotidiana. Il giocatore potrà, gratuitamente, vestire i panni di uno tra i seguenti personaggi:
  • Il Marito uomo coscienzioso, direttore del personale di una società, circondato da colleghe ben disposte ma indisposte, beve 3 litri d’acqua al giorno, ex fumatore
  • La Moglie donna di bell'aspetto, insoddisfatta, laureata, disoccupata, ottima cuoca, atleta
  • Il Figlio ultimo degli Unni, cinquenne con la favella di un imbonitore televisivo e le fattezze di un bodyguard vettoriale rimpicciolito, indossa una bandana
  • Il Gatto presuntuoso, di chiare simpatie neonaziste, perde pelo in qualunque periodo dell'anno
  • Il Vicino di casa A. Con partita iva, innaffia il giardino con l'acqua potabile, è sposato con l'ex badante K.
  • L'ex badante K. brava donna, alta 2 metri, rumorosissima durante le pratiche sessuali con il vicino di casa A.
  • L'infermiera corpo spettacolare, viso inguardabile, stende ad asciugare una quantità di panni corrispondente all'esercito del Nicaragua, sposata con l'uomo slot
  • L'uomo slot marito dell'infermiera, fuma 80 sigarette al giorno, gioca alla slot machine, al bingo, al texas hold'em, alla lotta tra cocker
  • Il vicino M precario, corpulento, sposato con la commessa del negozio di telefonini, amante dei cani
  • La commessa del negozio dei telefonini magrissima, moglie del vicino M., fanatica dello yoga, guidatrice di enduro, ha una relazione con l’amico G.
  • Il capo BDSM slave, contraddittorio, pieghevole, creatore di calembour drammatici, brutto, ha un debole per la collega bionda
  • La segretaria collega bionda, bella, ingenua, protagonista di episodi fantascientifici, fan di gigi d'alessio e x-files, cuoca da bimby
  • La nana collega mora, molto bassa, laureata per caso, ignora la differenza tra un numero ed una macchia d'orzo, suda abbondantemente, è innamorata del Marito
  • Il farmacista insidia la Moglie, sniffa cocaina, molto ricco, ha una fidanzata più anziana di lui
  • Il prete bulgaro, alcolista, seduttore di cinquantenni, amante del giardinaggio
  • L’amico G. attore di teatro contemporaneo, fumatore, brutto, giocatore di biliardo, allergico al pelo di gatto, invidioso
  • Il cantante fratello della collega bionda, latin lover, ha i denti rifatti, è minacciato di morte da una stalker
  • La stalker fidanzata dell’infermiere, afona, guida senza patente
  • L’ex socio uomo obeso, illetterato, griffato, ha avuto una società con Marito, uomo politico locale
  • Pasquale elettrauto, omosessuale, grande consumatore di cannabis
  • La splendida analfabeta tipa affascinante, assuefatta a facebook, completamente priva di cultura, suonatrice di basso, parla in romano pur non essendolo

Se siete brave persone, e non di quelle che dicono “progetto tennico” e “aspetto sicologico”, potete scegliere un personaggio, e solo uno, a piacere, nel vostro commento o via email. Sulla colonna di destra cercherò di assegnare un punteggio settimanale a chi, tra loro, nella settimana abbia fatto qualcosa per meritarselo. A fine anno (ma potrei diluire la scadenza secondo fasi lunari e ritmi circadiani a caso, così come introdurre nuove regole. Un misto tra il regolamento di Amici di Maria De Filippi e la Manovra Correttiva del Governo) a chi ha ottenuto punteggio massimo sarà recapitata la mia stima. E qualcos'altro, poi vi faccio sapere.

sabato 20 agosto 2011

Circoncisione d'incapace


Mia moglie è lunatica: alterna momenti in cui mi odia profondamente a momenti in cui mi disprezza del tutto. Ma rispetto a Marina, è un angelo. Io, a una come Marina, proporrei di legarla a un palo, cospargerla di sale e lasciarla sola con tre cuccioli di panda. Vi chiedete se i panda amino il sale piuttosto che le donne legate ai pali? Niente di tutto questo. La ignorerebbero. E Marina odia essere ignorata.
Prima di aprire su facebook un gruppo contro la mia presunta misoginia, datemi almeno la possibilità di spiegare. Trattenete ancora per un po’ il vostro sasso nella mano.
Tavolo a quattro. Noi, Marina, Umberto. Due coppie, in un’estate che nessuno ha capito bene. Si era partiti con l'analisi dell’assurda moda degli stivali femminili, col solleone. Io pregavo, per la salute di piante di piedi costrette in spazi angusti e ardenti. Poi, secondo le complicate leggi dell’illogica, si è arrivati a parlare di durata e numero dei rapporti sessuali. Non so come si giunga su determinati argomenti. Ma, prima o poi, se ne parla. Un po’ come del meteo in ascensore.
Al tavolino si sparano cifre grosse. Si raccontano peripezie, in passato, di multiple notturne che neanche il Profeta. Io mi mantengo nell'onesto, sotto lo sguardo vigile della Sig.ra. Dal canto suo, Marina pare saperne più di tutti. Mostra dimestichezza. È ricca di aneddoti. Umberto narra vicende lontane nel tempo. Storie di donne che, anche se esistite, non potrebbero mai confermare o smentire le epiche gesta dell’homo erectus. Poi mi svela un trucco per durare di più. 
“Io mi sono fatto circoncidere, da adolescente” dice.
“Ahia, che dolore insensato” controbatto io, che per occhi, pube e ginocchia mantengo fobie tali da far ergere un Lamassù contro chi solo inizi a raccontare eventi legati alle parti in questione.
“Macchè, guarda che conviene. Da allora ho aumentato notevolmente l’insensibilità della zona”
“Conviene? Ma scusa, se è insensibile, non c’è un abbassamento del piacere?”
“Si, ma ne guadagni in durata”
Interviene Marina:
“Bè, Umberto, questo lascialo dire agli altri”
Gelo, in pieno luglio. Noi ordiniamo un cucciolone e un croccante. Umberto guarda il mare. Marina si accende una sigaretta. Strano, si sono lasciati.

venerdì 12 agosto 2011

La gente non c'è la fanno più


Carloazeglio aveva un gomito ficcato nel mio fianco malandato. Teresa, prona, cercava di ripetere a memoria la filastrocca dell'arcivescovo eroinomane di Denver (CO). Marcello era di spalle. Io stavo poggiato sul fegato di Renzo. Renzo era seduto sul polpaccio di Henry. Camillo leggeva Neruda senza occhiali. Elena, con gli occhiali di Camillo sotto la coscia, ripensava a TJ Hooker. Diana si toccava, involontariamente. Carmelo, supino, leccava rane e francobolli. Gimmi, sottosopra, faceva il saluto al Sole. Mohamed pregava in ginocchio. Turi pregava Mohamed di togliere il ginocchio dalla sua milza. Fabiola cercava il suo braccio destro, nascosto sotto al gluteo di Marcello. Nunzia aveva il tatuaggio di Henry nel globo oculare. Grazia la guancia schiacciata sull’addome di Massimo. Massimo non riusciva a respirare. Provavo a raggiungerlo, per prestare soccorso, ma il mio piede sinistro era incastrato nella testa di Daniele. Eravamo in troppi su quell'amaca.

mercoledì 3 agosto 2011

Tre minuti e diciannove secondi

Cosa riusciamo a fare in 3 minuti e 19 secondi della nostra vita? Quanta acqua scorre dal rubinetto in questo lasso di tempo? Quante volte sbattiamo le palpebre? Ogni quanto pensiamo ai soldi in questi 199 fottutissimi secondi? Esatto, 199. Un secondo ed entreremmo nei 200. Non che sia un merito, per carità, ma resta comunque una cifra simbolica. Simbolica ed assolutamente insignificante, quasi come un post d’inizio agosto scritto da un convalescente queen drama affetto da strappo muscolare al fianco.

Un film potrebbe durare 3’ e 19’’. Una citofonata. Un rapporto sessuale. Un assolo di mandolino. Il “no” all’inizio di Ciao Ragazzi Ciao. Una rapina in banca. L’attesa alle poste. Una partita di backgammon con un attaccapanni.

Oppure, questo.



Ho visto case sporche, nella mia vita. Ho visto gente sudicia. Mura grondanti unto. Divani implorare pietà. Posaceneri colmi di ogni germe. Ma non ho mai assistito al passeggio di un topo da 2 kg sul bordo lavabo di una cucina lucida. Mai. E mai 500 vespe hanno infestato armadi a me noti. Neanche a casa di Giulia, dove trovammo unghie di piede dentro le plafoniere, avrei potuto incontrare una scena così.

Ma da oggi Pest Reject risolve i tuoi problemi, o massaia che hai deciso di convivere con la fauna leptospirotica delle fogne di Giacarta. E potrai serenamente posizionarlo in qualsiasi presa di corrente della tua casa. Da quel momento, le onde elettromagnetiche dell’aggeggio colpiranno direttamente il sistema nervoso dell’ospite (a 2’08’’ ce lo scrivono pure, perché fa più effetto sapere quale danno si provoca). Passi il tafano o la libellula, ma se Pest Reject fa diventare schizofrenico il ratto nero, perché non dovrebbe provocare simili danni al pappagallino Gluck o allo yorkshire Mildred? E, perché no, al cervello del piccolo Leopoldo, che scorrazza giulivo per casa laddove, poco prima, uno scarafaggio con la pettinatura di Erikah Badu ha appena deposto una ventina di uova?

Allora, basta con i pericolosi prodotti chimici di una volta. Passate agli impulsi elettromagnetici di Pest Reject. Fate come me. Io lo uso da un po’, e mi trovo benissimo. E infatti il cinnamomo M.Night malvasuji vongole. Cujo Lugnacco. E voi?