martedì 13 marzo 2012

Donne nude


C’è questo cinquantenne, scapolo, col parrucchino ben posizionato sul capo. Gli occhiali danno sempre l’impressione di essere un po’ unti. Anche le stanghette. La faccia è fondamentalmente quella di un uomo triste. O, per meglio dire, incompiuto. Non ha la fede al dito. Porta la stessa tuta ogni volta, ma le scarpe sono diverse. Fa la cyclette, un po’ di tappeto e poco altro.E' di quelli che sotto, forse, portano la camicia.
Parla con una sola persona, in palestra. 

Quest’altro, socievole, saluta tutti. Lui i capelli non li ha, ma non se ne fa un problema. Fa ogni tipo di esercizio: tricipiti, adduttori, dorsali, polpacci. Ma se hai bisogno dell’attrezzo, te lo cede. Ti chiede come va, dove hai comprato la maglietta, se ti piace Emma Marrone. È una brava, semplice, persona.

Il cinquantenne, quando non c’è l’amico calvo, se ne sta in disparte a pedalare. La presenza degli specchi, in una palestra, aumenta e diminuisce l’autostima, a seconda dei singoli. Lui non ne ha. Si osserva timido, di tanto in tanto, ma non regge lo sguardo, optando per i piedi. I suoi, i miei, quelli di Lara, quelli delle vecchie che agitano le braccia flaccide ballando la Zumba al di là del vetro. Pensa alla sua scrivania. Se ha lasciato acceso il gruppo di continuità. Alla chiavetta del distributore di caffè aspro. Pensa alla revisione della Punto. Al venditore di rose, che l’altra sera, quando lo ha visto chiacchierare con una donna, non ha creduto in lui, e non si è avvicinato. Pensa a quante pedalate gli servirebbero per andare via di qua.

Il socievole ha finito la sua bottiglia di beverone ai sali minerali e taurina. Stasera esce con una compagna del liceo, ribeccata via facebook. Lui si è registrato con un nickname da supereroe dei fumetti. Raddoppia le sedute ai pettorali ed ai bicipiti. Quel mezzo centimetro in più potrebbe durare fino alla mezzanotte, e non è poco.
Il cinquantenne gli si avvicina, si scambiano due parole, poi fa per andarsene. Poi aggiunge qualcosa, all'orecchio. Il calvo si riavvicina, abbozza un sorriso e gli dà una pacca sulla spalla. Quello si volta verso la porta, e con il tono della voce un po’ più alto, fa: “E ricordati queste mie parole: Quando una donna…”. E si gira, soddisfatto, per completare la frase incrociando lo sguardo  dell'interlocutore. Ma questo non c’è più. E' già andato via. Si trova appollaiato al corrimano di un tappeto, e una ventenne coi ricci rossi e le cuffiette ha deciso di condividere l’mp3 con lui.
Il cinquantenne resta per una decina di secondi con la “a”, ultima lettera pronunciata, a tenere aperta la muta bocca screpolata. Guarda le spalle dei due, che parlano come se lo stessero facendo da ore, da un’occhiata alle sue scarpe, e fornendo una nuova immagine alla definizione di delusione, va via. Quando una donna. Glielo avrei voluto chiedere il finale. Quando una donna, cosa?
Ma aveva il volto troppo scavato.
 
Delusione. La peggiore delle sensazioni. La faccia si deforma, le labbra si piegano, gli occhi rimpiccioliscono. Ci si abbassa.  
Delusione è quella che avrà provato chi ha raggiunto questo blog attirato dal titolo del post o dall’immagine che lo accompagna. E che certamente non sarà arrivato a leggere fin quaggiù. Che delusione 'sto post. Chissà cosa mi credevo.
Per te che sei arrivata/o fin qui, la tipa lassù in alto è Freida Pinto. Bellissima, non c'è dubbio. Pensa che delusione che ha provato lui, quando lei l'ha lasciato.

20 commenti:

  1. Io ho raggiunto il blog tramite "cinquantenne scapolo"

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    1. intendi lui
      http://it.wikipedia.org/wiki/Cristiano_Scapolo

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  2. Nessuna delusione: certe cose lustrano la vista (e ad aver fortuna anche qualcos'altro... :D) ma poi per scrivere e leggere son più interessanti altri argomenti...

    p.s. sul tuo blog - non so se sono io o perché ci sono stati lavori in corso - mi succedono cose strane: l'altro giorno c'era in prima posizione il post coi Quindici, e dopo averlo commentato non lo trovavo più. Poi mi sono accorto che è del 23 gennaio... :)

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    1. (scusa zio)

      oggi ho beccato un mio alunno, con alcune difficoltà ma ormoni già buoni, a scrivere consigli d'amore su un bigliettino (che ho tenuto con me per ricordo).
      riporto paro paro, sia mai possa essere utile:

      "quando baci una femina deve fare con lei sesso e gli rigali dei fiori o una coniglina. se no lo puo portare al mare o mangare un gelato (...)"

      meditate, gente, meditate...

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    2. @ zio: si, nel mio blog succedono cose strane, lo ammetto.

      @ ciku:
      il tuo alunno mi ha aperto gli occhi. prima il sesso, poi i fiori (o coniglina). io facevo il contrario, ed infatti non consumavo mai.

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  3. ci ho sperato fino all'ultimo, lo confesso.

    senti ma l'hai fotografata appena uscita dalla lavatrice?

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  4. magari ci avessi messo un quarantenne bello, figo, ricco ed intelligente !

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  5. Io sono fan dei parrucchini :D

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  6. eppure questi luoghi tutti riempiti di macchine d'acciaio, che tanto li rassembrano alle catene di montaggio dei metalmeccanici eccitano molto la fantasia al bobbolo tanto da farli definire dai più col termine di palestre

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    1. devo controllare se nella mia palestra c'è la Fiom. grazie del consiglio, frac.

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  7. Quando una donna.. dopo anni di palestra -tentativi per lo più, non ce n'era una vicina in cui si facesse pugilato :(- definitivamente sceglie: corsa e bicicletta. Sarà per questo?

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    1. Il cinquantenne col toupè non è petrolio-muso. La sua frase finiva peggio, molto peggio.

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  8. Donne nude è un bellissimo titolo.

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  9. stanotte non dormirò... e non me ne frega un cazzo di chi cazzo sia freida pinto, nuda o vestita, se si sposa o meno.... voglio la fottuta fine della fottuta frase cazzoooo!!!

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  10. Le vecchie che fanno la zumba. Adesso ce l'ho stampato in mente. No, grazie eh. :D

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  11. "Le vecchie che fanno la zumba" potrebbe essere il titolo del nuovo romanzo da 600 pagine di Stephen King.

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